IL FREDDO
Mercoledì 21 febbraio 2024, nella nostra sede di Gardolo, abbiamo proiettato, votato e infine analizzato le fotografie che hanno partecipato alla prima edizione del "MINICONTEST" dedicata al tema del FREDDO. L'iniziativa, molto stuzzicante per i soci, è la prima di una serie che si ripeterà ogni mese su un tema diverso, comunicato a tutti tramite newsletter.
Sarà un'occasione per parlare di fotografia, di riflettere sul suo potere comunicativo e sulle componenti del linguaggio fotografico.
Qui sotto la galleria delle fotografie in gara, con in testa le più votate. Il premio, uguale per tutti, è un granello di comprensione in più...
SULLA RIVA
Mercoledì 20 marzo 2024 abbiamo replicato la serata di revisione e commento del "MINICONTEST" di marzo, dedicato questa volta, al titolo "SULLA RIVA". In questa seconda edizione abbiamo proposto una lettura delle immagini cercandone l'adesione ad attributi psicologici quali: "serenità, drammaticità, intimità, gioia, esotismo, simpatia, riposo, tristezza, originalità.
Ne è scaturito un interessante il dibattito che ha rivelato da una parte la soggettività della percezione, dall'altra la convergenza dell'interpretazione nei casi di immagini più fortemente e nitidamente caratterizzate.
Qui sotto la galleria delle fotografie inviate, con i nomi degli autori. Anche in questa occasione abbiamo voluto premiare tutti i partecipanti... con un viaggio premio nel pianeta della Fotografia!
Anche la visita alla mostra dedicata al grande fotografo ELLIOTT ERWITT, ospitata a Villa Bassi ad Abano Terme, si è rivelata un'ottima scelta per i soci del CCF. Mostra interessante e ben allestita (a parte qualche difetto nell'illuminazione delle fotografie), compagnia divertente e completata con la visita alla bellissima Abbazia di Praglia.
Qui sotto una selezione di scatti realizzati durante la giornata da Adriano Frisanco.
Giornata ricca di bellezza, di storia della fotografia e di stimoli intellettuali quella di sabato 13 maggio, in occasione della visita del CCF@TRENTO a ben tre mostre fotografiche a Brescia.
Museo di Santa Giulia
La prima che abbiamo visitato, “LUCE DELLA MONTAGNA”, propone quattro visioni, cronologicamente distanziate, che mostrano altrettanti approcci diversi al tema della fotografia dell’ambiente della montagna.
- La prima sezione è dedicata alle immagini pionieristiche e spettacolari del fotografo e alpinista piemontese Vittorio Sella (1859-1943), realizzate tra fine '800 e inizio '900 frutto di un intento descrittivo, di alta classe, finalizzato a far conoscere, spesso per la prima volta, la bellezza delle catene montuose più note dei quattro continenti. E' inimmaginabile, al giorno d'oggi, lo sforzo organizzativo che le sue spedizioni richiedevano, tenendo conto che realizzava le sue vedute su lastre fotografiche di 30x40 cm!
- Animato da un interesse etnico oltre che documentario è il lavoro di Martìn Chambi (1891-1973), fotografo peruviano con una storia esistenziale commovente, che ci racconta le Ande, i villaggi, gli abitanti, la cultura e le tradizioni del suo Perù con una delicata sensibilità e grande perizia tecnica.
- Autenticamente celebrative appaiono le fotografie di Ansel Adams (1902-1984), grande maestro paesaggista e grande tecnico, che, animato da una appassionata e attiva difesa dell’ambiente naturale americano, ha contribuito a far approvare leggi di difesa ambientale.
- Contemporaneo è il lavoro di Alex Hütte (1951), fotografo tedesco allievo dei coniugi Becher e rappresentante autorevole della “Düsseldorf School of Photography”. Nella esposizione bresciana propone un interessante e affascinante approccio al tema, nel quale è assente ogni intento descrittivo, sostituito da una sospensione spaziale e temporale che spinge l’immaginazione a entrare nei vuoti dell’immagine nel tentativo di scoprirne i segreti nascosti.
Pinacoteca Tosio Martinengo
Tutt’altro tipo di fotografia quella di David La Chapelle, fotografo statunitense famoso per le sue messe in scena fotografiche pungenti, critiche, ironiche, barocche rasentanti il kitsch ma potentemente comunicative. Per questa esposizione la scelta è caduta sulla serie intitolata “Jesus is my homeboy” nella quale un improbabile Gesù calato nei nostri giorni, si accompagna ai nuovi discepoli del terzo millennio, appartenenti alle fasce marginali della società. In aggiunta alla serie, è esposta anche una fotografia inedita nella quale si rimarca il feroce impoverimento delle società occidentali.Aggiungo una nota riguardante la mostra permanente del museo, impressionante per quantità e qualità delle opere pittoriche. Vale, da sola, un viaggio a Brescia!
Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana
Ultima sede espositiva visitata dai soci del CCF è quella che ospita la mostra di opere inedite di Gianni Berengo Gardin, dal promettente titolo “Cose mai viste. Fotografie inedite” e, a sorpresa, una mostra personale della fotografa Giovanna Magri intitolata “Nature Need”.
Mi permetto di esprimere un’opinione negativa riguardo alla mostra di Berengo Gardin, frutto, a mio avviso, di una ricerca “nel fondo del barile” dell’archivio del grande reporter.
Molto bello e intrigante mi è parso invece il lavoro di Giovanna Magri che affronta con padronanza estetica e progettuale il tema del rapporto Uomo-Natura, attraverso un elaborato uso della pellicola istantanea.
Per concludere, sintetizzando le impressioni di questo viaggio, posso dire che mi sono piaciute tutte le sezioni visitate, ad esclusione della citata mostra di inediti di Berengo Gardin, con un apprezzamento in più per le immagini di Alex Hütte, di David La Chapelle e di Giovanna Magri.
Adriano Frisanco