LA FOTOGRAFIA STENOPEICA
LA FOTOGRAFIA STENOPEICA
Giovedì 13 aprile, a partire dall’ora canonica delle 20.30, ci aspetta una serata speciale!
Verrà a trovarci Paolo Aldi, fotografo roveretano noto in tutta Italia per la sua appassionata attività di promozione e produzione nel campo della fotografia a foro stenopeico.
La serata ci permetterà di entrare nel mondo davvero magico della fotografia stenopeica, toccando con mano apparecchiature (che Paolo progetta e costruisce), stampe, polaroid e tutta la vasta gamma di strumenti che si possono utilizzare per realizzare fotografie con il foro.
La fotografia con foro stenopeico non è tanto una “trovata” un “trucco” per produrre immagini originali, è piuttosto un modo di concepire la Fotografia, è una “Ecologia della Fotografia” come ben suggeriscono le parole di Paolo che seguono:
"Gli stenopeisti aspettano che la scatoletta faccia il suo lavoro e intanto si guardano attorno, pensano. Fine dell’angoscia per la foto “venuta male”: un’intrusione imprevista di luce, una diffrazione, un “mosso” sono accidenti che gli stenopeisti mettono in conto, accettano, anzi valorizzano come contributo del caso alla creazione artistica. Elogio dell’imprecisione controllata, filosofia del rispetto per l’ordine del mondo!
È un’ecologia dell’immagine che diventa un’ecologia della mente.
La fotografia a foro stenopeico per formare un'immagine usa un piccolo buco, anziché una lente di vetro. Tutto quello che serve per fare una fotografia a foro stenopeico è una scatola che non lasci penetrare la luce, con un buco piccino su di un lato e pellicola o carta fotografica sull'altro. Un otturatore, anche semplicemente un pezzo di nastro adesivo nero, controlla quanta luce entra nella macchina fotografica, colpisce il film, e forma l'immagine. Utilizzare una camera a foro stenopeico è un modo semplice, quasi fanciullesco per fotografare. Detto in parole povere, per fare una fotografia a foro stenopeico s'utilizza una scatola a tenuta di luce: che poi la scatola sia un pacchetto di sigarette piuttosto che un furgone, un apparecchio fotografico 35 mm senza obiettivo piuttosto che un banco ottico, una scatola di biscotti piuttosto che un apposito apparecchio costruito per fotografia stenopeica, lo decidete voi. Secondo questa vostra libera scelta cambieranno i formati della pellicola usata, le dimensioni più o meno piccole del foro, le problematiche operative ma non le regole e, permettetemi, la filosofia che sottintende l'atto fotografico che v'apprestate a fare. A questo punto costruitevi o comperatevi una macchina fotografica a foro stenopeico e fotografate. Fotografate con gioia e disinvoltura, siate creativi e divertitevi. Lasciatevi andare alla scoperta dell'emozione e stupore dell'atto fotografico in sé, distanti dallo strapotere oppressivo dell'ipertecnologia Vi si apriranno grandi scenari e modi nuovi di affrontare la fotografia e ben presto probabilmente vi nasceranno altri nuovi stimoli quali l'attrattiva per tecniche di stampa alternative, quali callitipia od altro, ma questo è un discorso diverso da affrontare eventualmente in un secondo momento. Paolo Aldi
P.S. la serata è gratuita e riservata ai soli soci del CCF in regola con il tesseramento.