LA MISURA DELL'ESPOSIZIONE
Volete capire meglio come si raggiunge l’esposizione corretta di una fotografia?
Se desiderate fare chiarezza su un aspetto tecnico fra i più ostici della pratica fotografica, partecipate alla serata di giovedì 25 febbraio, in Vicolo Dallapiccola 8.
Adriano Frisanco tratterà l’argomento attraverso dimostrazioni pratiche, spiegazioni teoriche e proiezione di immagini esemplificative. È opportuno che i partecipanti portino con sé la propria fotocamera.
A tutti capita, dal dilettante alle prime armi al professionista più esperto, di constatare che l’esposimetro della propria fotocamera sbaglia,con una certa frequenza, a misurare la luce proveniente dalla scena che stiamo fotografando provocando un più o meno marcato errore, in sovra o sotto esposizione.
Spesso si è tentati (almeno fintanto che non si scopre il “segreto”) di dare la colpa alla macchina, alla propria inesperienza, alla luce troppo forte o troppo debole, al governo ladro, non capendo la cosa più semplice cioè che un esposimetro, di fronte a certe scene, non può non sbagliare!
L’esposimetro è un apparecchietto fotoelettrico che fa un’operazione molto semplice e banale: quella di misurare e tradurre in cifre l’intensità del fascio di luce che andrà a colpire il sensore al momento del clic. Non riconosce cosa voi state fotografando, non sa distinguere fra un campo innevato e la scenografia di uno spettacolo di Teatro Nero Praghese, fra l’abito candido di una sposa e la tonaca nera di una suora; può solamente rilevare che da un dato punto della scena viene riflessa poca o tanta luce, misurarla e suggerire al fotografo la coppia tempo/diaframma a suo avviso più opportuna per ottenere il miglior risultato.
Come dire che la lettura esposimetrica deve essere sempre intesa come un dato da interpretare e, spesso, da modificare, un suggerimento non un obbligo.
La serata è gratuita e riservata ai soci del CCF. Se vuoi partecipare inserisci il tuo nome e cognome e premi il pulsante INVIA!