VIAGGIO NELLA STORIA 4
Le vie del paesaggio - parte prima
La rappresentazione del paesaggio prima della fotografia e dopo i suoi esordi.
Giovedì 21 aprile - 20.30/22.30
La necessità di una raffigurazione realistica del paesaggio assume nel Quindicesimo secolo grande importanza e si differenzia in vari modi. Già nota fin dall'antichità nella pittura greca e romana sono rimaste poche tracce della prima se non nella pittura vascolare e abbastanza numerose della seconda specialmente dopo le scoperte archeologiche in epoca rinascimentale e la riscoperta dei testi trascritti dall'antichità. È da Giotto in poi, pur in una convivenza di esigenze figurative a volte contrastanti che si crea il terreno per una nuova visione della realtà.
Questa rinnovata necessità si diffonde con vigore dalla metà del '400, con la scoperta della Prospettiva e le teorizzazioni di Leon Battista Alberti e con la successiva frattura data dalla Riforma protestante. Due strade si aprono nella raffigurazione del paesaggio: quella che possiamo identificare come italica, influenzata dalla cultura neoplatonica, rinascimentale, via che è possibile indicare come idealistica presto irregimentata dalla Controriforma (che condiziona ancora oggi, soprattutto in Italia, il giudizio sulla fotografia). Quella nordica, tedesca e olandese anzitutto, propongono una visione mimetica della realtà che è riprodotta fedelmente, siano ampie vedute che ambientazioni di interni. Questa divaricazione di gusto è pertanto profondo, esemplato inizialmente dalla convivenza tra esigenze opposte. Alcuni esempi li troviamo nella raffigurazione di paesaggi simbolici dei Mesi della Torre dell'aquila di Trento, anteriori al 1407, o le più raffinate illustrazioni del Libro delle ore del Duca di Berry, realizzate dai Fratelli di Limbourg tra il 1405 e il 1410. Di contro nella nuova esigenza di superamento di modelli ancora medioevali si possono porre alcuni esempi come la veduta del lago di Costanza nel dipinto del 1444 La pesca miracolosa di Konrad Witz o con o gli acquerelli di Albrect Dürer del suo viaggio in Italia del 1495.
La serata è gratuita e riservata ai soci del CCF. Per partecipare prenotate il posto!